Le plastiche sono diventate una componente onnipresente nella nostra vita quotidiana, utilizzate in una vasta gamma di prodotti e imballaggi. Tuttavia, la crescente produzione e il consumo di plastica hanno portato a una diffusione diffusa di plastiche nell'ambiente, inclusi i nostri corpi. L'ingestione di plastica da parte dell'uomo è diventata un problema preoccupante, con potenziali conseguenze per la salute che necessitano di approfondita analisi e consapevolezza pubblica. In questo articolo, esploreremo le varie fonti di ingestione di plastiche nel corpo umano e le possibili conseguenze sulla salute.
Per capire la gravità della situazione, ecco un video introduttivo:
Da questo articolo australiano si rileva che ogni australiano ingerisce una quantità di plastica equivalente a una carta di credito a settimana:
Occhio che questo allarme non è solo australiano; ecco infatti due articoli de Il corriere della Sera e di Focus che parlano di plastiche trovate nei tessuti umani:
Per quanto riguarda gli effetti delle plastiche sul corpo umano, sono ormai in corso molte ricerche, ma sembrano estremanente gravi; ecco due ricerche, una riguardante la fibrosi e l'altra la presenza delle microplastiche nel latte materno:
Prima di entrare discorsivamente nel discorso delle fonti di ingestione delle plastiche, ecco un video che abbiamo preso da questo canale Telegram ( https://t.me/SEGRETI_SVELATI/2799) e che non possiamo postare direttamente in quanto invisibile perché troppo pesante:
e qui vediamo come si comportanto alcuni bicchieri di carta sottoposti all'acqua calda:
Fonti di ingestione di plastiche
L'ingestione di plastiche da parte degli esseri umani può avvenire attraverso diverse vie, principalmente attraverso l'alimentazione, l'acqua potabile, l'aria respirata e il contatto con prodotti di uso comune. Vediao cosa ci anticipa la dott.ssa Letizia Proserpi a riguardo:
Ota esamineremo ognuna di queste fonti in dettaglio.
1. Alimentazione
L'alimentazione è una delle principali vie di ingestione di plastiche. Le plastiche possono entrare nella catena alimentare in vari modi:
a. Imballaggi alimentari
Gli alimenti confezionati spesso vengono avvolti in materiali plastici. Durante il processo di produzione, conservazione e preparazione degli alimenti, le plastiche possono contaminare il cibo e quindi essere ingerite dagli esseri umani.
b. Microplastiche negli alimenti marini
Le microplastiche, frammenti di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri, si accumulano nell'ambiente marino. Pesci e altri organismi marini possono ingerire queste microplastiche, e quando gli esseri umani consumano questi alimenti marini, le microplastiche vengono trasferite al loro organismo.
c. Microplastiche negli alimenti terrestri
Anche il suolo agricolo è stato contaminato dalle microplastiche presenti nei prodotti per l'igiene personale, negli indumenti, negli imballaggi e nei rifiuti plastici che si degradano. Le piante assorbono queste microplastiche, che possono quindi finire nel nostro cibo.
d. Spazzolini
Nel caso degli spazzolini da denti, alcuni contengono microplastiche, che sono frammenti minuscoli di plastica che possono essere ingeriti durante l'uso. Queste microplastiche possono finire nel nostro corpo attraverso l'assunzione di cibo o acqua contaminati, e ciò potrebbe causare effetti nocivi sulla salute, anche se la portata esatta di questi effetti è ancora oggetto di studio e ricerca.
e. Pentole antiaderenti
Un esempio di sostanza chimica preoccupante è il bisfenolo A (BPA), che è utilizzato nella produzione di plastica, compresa quella usata in alcune pentole antiaderenti e altri utensili da cucina. Il BPA è noto come un interferente endocrino, che può interferire con il sistema endocrino umano, causando potenziali problemi di salute come disturbi ormonali, infertilità, obesità, problemi cardiaci e cancro.
Alcune pentole antiaderenti contengono sostanze chimiche perfluoroalchiliche (PFAS), comunemente usate per rendere la superficie antiaderente. Tuttavia, alcuni studi hanno collegato l'esposizione a lungo termine ai PFAS all'aumento del rischio di malattie come il cancro, il diabete, i disturbi della tiroide e altre condizioni di salute.
2. Acqua potabile
L'acqua potabile è un'altra fonte comune di ingestione di plastiche:
a. Microplastiche nell'acqua potabile
Le microplastiche possono essere presenti nell'acqua potabile a causa della contaminazione ambientale. Sistemi di trattamento dell'acqua potabile potrebbero non essere in grado di rimuoverle completamente, portando all'ingestione di microplastiche attraverso l'acqua che beviamo.
b. Bottiglie di plastica monouso
Il consumo di acqua imbottigliata in contenitori di plastica aumenta il rischio di ingestione di microplastiche provenienti dalla plastica stessa o dalla chiusura della bottiglia.
3. Aria respirata
Sebbene meno comune rispetto alle altre fonti, l'aria che respiriamo può anche essere un mezzo attraverso cui le persone ingeriscono piccole particelle di plastica; le microplastiche sottili possono essere disperse nell'aria a causa di attività umane; queste particelle possono essere inalate e finire nei polmoni degli individui.
Ecco altre fonti di inquinamento dell'aria che possono contribuire all'inalazione di particelle di plastica:
a. Inceneritori di rifiuti
Gli inceneritori di rifiuti possono essere una fonte significativa di microplastiche nell'aria. Quando i rifiuti contenenti plastica vengono bruciati, le alte temperature possono causare la formazione di microplastiche che vengono rilasciate nell'atmosfera. Queste microplastiche possono quindi essere trasportate dal vento e respirate dalle persone.
b. Produzione industriale e lavorazione delle materie plastiche
Le industrie coinvolte nella produzione e nella lavorazione delle materie plastiche possono rilasciare particelle di plastica nell'aria come risultato delle loro attività. Questo può avvenire durante la produzione di materiali plastici, il taglio, la lavorazione o l'incisione di oggetti in plastica.
c. Rottura di manufatti di plastica
Gli oggetti di plastica nel nostro ambiente, come contenitori, imballaggi o giocattoli, possono gradualmente deteriorarsi a causa di fattori ambientali come la luce solare, la temperatura e l'azione meccanica. Questo deterioramento può portare alla formazione di microplastiche che possono essere rilasciate nell'aria circostante.
d. Sovrapposizione stradale
Le strade asfaltate possono contenere microplastiche provenienti dalla frammentazione delle gomme degli pneumatici durante la guida. L'azione di frenata, l'usura delle gomme e l'attrito con la strada possono generare piccole particelle di plastica che si disperdono nell'aria e possono essere inalate.
e. Attività edilizie e di costruzione
L'uso di materiali contenenti plastica nella costruzione e nelle attività edilizie può comportare la produzione di particelle di plastica nell'aria durante la lavorazione, il taglio o la demolizione di tali materiali.
Queste fonti aggiuntive evidenziano ulteriormente come le microplastiche possano essere presenti nell'aria che respiriamo, rappresentando una preoccupazione per la salute pubblica e l'ambiente. È cruciale affrontare queste fonti di inquinamento e lavorare per ridurre l'uso e la presenza di plastica nell'ambiente.
L'inalazione di microplastiche potrebbe potenzialmente avere effetti sulla salute respiratoria.
4. Contatto con Prodotti di Uso Comune
Anche il contatto quotidiano con prodotti di uso comune può contribuire all'ingestione di plastica:
a. Abbigliamento sintetico
Indumenti realizzati con fibre sintetiche rilasciano microfibra di plastica durante il lavaggio. Queste microfibre possono contaminare l'acqua e finire nella catena alimentare.
b. Prodotti per l'igiene personale
Prodotti come scrub e dentifrici contengono spesso microperle di plastica, che possono entrare nel corpo attraverso il contatto diretto con la pelle o l'uso orale.
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Conseguenze dell'ingestione di plastiche
L'ingestione di plastiche può avere varie conseguenze sulla salute umana, anche se il quadro completo degli effetti a lungo termine è ancora oggetto di ricerca e dibattito:
1. Effetti sulla salute digestiva
L'ingestione di plastica può causare irritazione gastrointestinale e potenzialmente portare a disturbi digestivi come nausea, vomito, crampi addominali e diarrea.
2. Disruptori endocrini
I disruptori sono composti esterni al corpo e non necessariamente di sintesi, i quali se assunti attraverso l'acqua o gli alimenti agiscono come ormoni oppure bloccano un'attività ormonale. Alcuni componenti chimici presenti nelle plastiche, come i ftalati e i bisfenoli, possono agire come disruptori endocrini, interferendo con il sistema ormonale umano e causando problemi di sviluppo, riproduzione e metabolismo.
3. Infiammazione e risposta immunitaria
L'ingestione di microplastiche può innescare una risposta infiammatoria nel corpo, potenzialmente causando danni cellulari e un'alterazione della risposta immunitaria.
4. Cancerogenesi potenziale
Alcune sostanze chimiche presenti nelle plastiche, come i polimeri e i coloranti, possono avere proprietà cancerogene, sebbene la connessione diretta tra l'ingestione di plastica e il cancro richieda ulteriori studi.
5. Effetti sullo sviluppo e sul Sistema nervoso
L'ingestione di plastica durante la gravidanza o l'infanzia potrebbe avere effetti sullo sviluppo fetale o sul sistema nervoso in via di sviluppo a causa dell'esposizione a sostanze chimiche dannose.
6. Contaminati da sostanze chimiche plastiche dannose che contribuiscono a complicazioni di salute come diabete, disturbi cardiovascolari e infertilità
Oltre al problema della plastica creato dalla sostanza in sé, c'è di peggio: molti degli alimenti consumati dagli americani sono contaminati da sostanze chimiche plastiche dannose che contribuiscono a complicazioni di salute come diabete, disturbi cardiovascolari e infertilità, afferma un recente rapporto del gruppo no-profit Consumer Reports (CR).
Secondo il rapporto del 4 gennaio 2024, CR ha testato 85 prodotti alimentari di 11 categorie: bevande, fagioli in scatola, condimenti, latticini, fast food, cereali, alimenti per l'infanzia, carne e pollame, frutta e verdura confezionata, pasti pronti e frutti di mare. I ricercatori hanno esaminato la presenza di plastificanti, una sostanza chimica utilizzata per aumentare la durata della plastica. Questo l'articolo: articolo su The Epocs Times
7. Effetti cardiaci e nel sangue
Un recente studio pubblicato su Environmental Science & Technology articolo su ACS Pubblications ha rivelato la presenza di frammenti di plastica in campioni di tessuto muscolare cardiaco prelevati da pazienti sottoposti a interventi chirurgici cardiaci.
Nello studio pilota, i ricercatori hanno analizzato campioni di tessuto cardiaco e sangue (pre e post-operatori) provenienti da 15 pazienti sottoposti a interventi cardiaci. Utilizzando l'imaging laser a infrarossi diretti, hanno individuato particelle di dimensioni comprese tra 20 e 500 micrometri, appartenenti a otto diversi tipi di plastica, inclusi polietilene tereftalato (comune in vestiti e contenitori per alimenti), polivinilcloruro (PVC, utilizzato in finestre, porte, vernici, ecc.) e polimetilmetacrilato (utilizzato come alternativa al vetro resistente agli urti).
Sia nei campioni di sangue che nei tessuti, sono state riscontrate particelle di plastica, ma dopo l'intervento chirurgico, le particelle erano più piccole e provenivano da una gamma più ampia di plastica, suggerendo che le microplastiche fossero state introdotte durante l'operazione.
In particolare, il polimetilmetacrilato è stato trovato in diverse aree del tessuto cardiaco, ma gli scienziati ritengono che la sua presenza non sia dovuta all'esposizione accidentale durante l'intervento chirurgico.
Nonostante il limitato numero di partecipanti, gli studiosi ritengono di aver fornito prove preliminari dell'accumulo di microplastiche nel cuore e nei suoi tessuti a seguito di interventi chirurgici.
Questi risultati evidenziano come le procedure mediche invasive possano introdurre microplastiche nei tessuti interni e nel flusso sanguigno, suggerendo la necessità di ulteriori studi sull'impatto di tali introduzioni e sui potenziali effetti sul corpo umano.
Conclusioni
L'ingestione di plastica è diventata una problematica di salute pubblica sempre più rilevante. Le fonti di ingestione sono molteplici e includono il consumo di alimenti e acqua contaminati, l'inalazione di particelle plastiche nell'aria e il contatto quotidiano con prodotti contenenti plastica. Le possibili conseguenze per la salute sono varie e includono disturbi gastrointestinali, effetti sul sistema endocrino, infiammazione, potenziali rischi cancerogeni e impatti sullo sviluppo e sul sistema nervoso.
Per affrontare questa crescente preoccupazione, è necessario un approccio multidimensionale che coinvolga la riduzione dell'uso di plastica, il miglioramento delle pratiche di smaltimento dei rifiuti, la ricerca continua sugli effetti delle microplastiche sulla salute umana e l'adozione di politiche pubbliche che promuovano una gestione sostenibile delle risorse e la tutela dell'ambiente.